Fa anys que estic enamorada de l'art i d'Itàlia, que somnio en estar on estic ara... com acabarà?

Sono innamorata dell'arte e dell'Italia da sei anni fa, e sognavo stare dove sono adesso... come finirà?

domenica 9 dicembre 2012

SILVIA E LA SCUOLA DEL CIOCCOLATO


 


Imparare a fare i Baci! un vero lusso! Perugina, nel 90esimo Anniversario dei suoi Baci, offre dei corsi nella  Scuola del Cioccolato e ci insegna a poter cucinare i Baci a casa.










 La Cucina dove si tengono i corsi è la stessa dove è stato filmato "Lezioni di Cioccolato".




Gli ingredienti sono semplici e per le attrezzature... ci si può arrangiare!




Anche una persona poco abituata e poca brava nella cucina come me ce la può fare, quindi vi incoraggio tutti, è stata una bellissima scoperta!


Questo si: non andateci se seguite una dieta perché è impossibile resistere a leccarsi le mani in continuazione!






Abbiamo fatto una quarantina di Baci a testa fra neri e bianchi, e anche una stella di cioccolato e due tavolette dove lasciarci messaggi, pensieri...





 Un simpatico e gradevole insegnante che alla fine della giornata ci rilascia un "titolo" di "Master in Cioccologia".

Se vi ho incuriosito oppure vi hanno stuzzicato queste immagini, fate una visita a Perugia, non ve ne pentirete!

Perugina, Scuola del Cioccolato




domenica 23 settembre 2012

BENOZZO GOZZOLI A SAN GIMIGNANO

Benozzo di Lese detto “Gozzoli” nacque nel inverno di 1421 in una famiglia di agricoltori della zona di Badia a Settimo. Aveva due fratelli. Il nome “Gozzoli” sembra procedere, secondo Vasari, dal 1568 di “Ghozzolo”, molto comune in un'altro ramo della famiglia che era rimasto nella campagna.

Non ci sono evidenze di essere stato allievo in nessuna bottega. Ma già nel 1439 ci sono le prime notizie di lui come artista ed artigiano, quando fu mandato nella Compagnia di San'Agnese al Carmine per dipingere una Ascensione.
Altre opinioni dicono che fu allievo di Giusto d'Andrea.
Però si collaborò in alto livello con Fra Angelico nella decorazione pittorica del convento domenicano di San Marco. /Beato Angelico.
Imparò anche da solo osservando i diversi artisti dell'epoca a Firenze. Da Masaccio ne prese un vigoroso plasticismo e colorismo.

Nel 1464 si trasferì a San Gimignano dove rimase quattro anni fino a completare di affrescare la cappella maggiore della chiesa di San Agostino. Si fece accompagnare dei suoi collaboratori: Giovanni d'Antonio della Cecca, Giusto d'Andrea e sicuramente Pier Francesco Fiorentino (allievo di Lippi).
Il commitente dell'opera era Augustinian Domenico Strambi (altissima levatura intellettuale; soggiornato a Parigi fra il 1450 e il 1457: dottore in teologia nella Sorbona), autore del programma iconografico delle scene sulla vita di San Agostino, dalla sua infanzia alla morte.
Nel tempo che rimase a San Gimignano, Benozzo ricevete anche altri incarichi nei dintorni. Alcuni episodi sono tratti dalla Leggenda Aurea di Jacopo da varagine mentre altre storie riferite alla vita del Santo sono una chiara citazione della Lettera apocrifa di Cirillo di Gerusalemme..

Il ciclo pittorico è composto di tre registri di scene (18 in totale, quattro nelle lunette), una sopra l'altra e una volta a crociera decorata con i quattro Evangelisti.

Il suo stile pittorico è risoluto, con una base di chiarezza razionale che lo fa facilmente leggibile, e con un'integrazione delle figure negli ambienti di paesaggio/rurali oppure urbani che crea un equilibrio molto armonioso. Le scene, riempite con architettura inventata oppure citata, rendono maestoso il carattere del ciclo.

Nei personaggi ci sono tanti ritratti, una pratica che Benozzo aveva già esperimentato nella Cappella dei Magi del Palazzo Medici e che ormai non abbandonerà.

L'arrivo della peste a San Gimignano nella primavera di 1464 fa rinascere la devozione per San Sebastiano in cui si credeva e veniva affidata la protezione contro         questa calamità.
Per questo motivo nella decorazione della cappella troviamo un San Sebastiano e non sarà l'unico commissionato al pittore.
San Sebastiano Intercessore: sopra altare Pesciolini di Sant'Agostino, per commemorare la fine dell'epidemia. Iconografia innovativa: il santo si presenta vestito invece che nudo, pieno di frecce come nelle rappresentazioni più comuni, in piede in un pedestale e circondato dei devoti. La Madonna fa vedere i suoi seni e Cristo le sue ferite al Padre Eterno. Sotto, due paio di angeli provano di rompere delle frecce. L'Agostino dietro a sinistra sarebbe il ritratto di Strambi.




1463-1467 San Gimignano.
Chiesa di San Agostino: costruita secondo i canoni agostiniani, fra il 1280 e 1298 con forma basilicale in un'unica navata e tre cappelle absidiali. Rappresenta un esempio di architettura Gotica degli ordini mendicanti in Italia.

I dipinti si produssero nel contesto di riforma del monastero di San Agostino. L'idea era di unirsi con l'ordine di San Salvatore in Lecceto, vicino a Siena. Il programma voleva essere didattico sulla vita e lavoro del santo.
Strambi aiutò a Gozzoli perché per la scelta delle scene non aveva dei modelli precedenti.
Il programma si distingue da una semplice costruzione di scene che mostra i protagonisti nella sua realtà rurale oppure urbana.
Le tre file di scene usano  la tradizionale direzione di lettura in orizzontale dal fondo a sinistra fino ad in alto a destra. Si crede che Strambi sia stato pure l'autore dell'iscrizioni  in Latino che fanno dei commenti sulle scene.
Un'innovazione la troviamo nel sistema uniforme delle cornici architettoniche , con pilastri dipinti che separano le scene.

Benozzo organizza la vita del santo in tre sezioni: nel registro inferiore dipinse l'educazione, insegnamento e viaggi del santo. Nel registro del mezzo, la sua traiettoria fino la fede Cristiana, e nelle lunette la culminazione del viaggio attraverso la vita.

San Agostino nacque nel 354 a Tagaste (attuale Algeria). Era figlio di un pagano e la cristiana Monica. Il padre non ebbe delle influenze decisive sul figlio; la madre invece sì.







      Agostino consegnato dai genitori al Maestro: Agostino inizia la scuola elementale a Tagaste. Il professore gli fa dei complimenti in modo carino. Nella parte destra della stessa scena, il professore punisce un alunno, intanto Agostino studia le lettere concentrato.
L'iscrizione ci racconta che Agostino fece tanti miglioramenti in poco tempo nella scuola Latina di Tagaste, il Latino era l'elemento che dominava sua educazione.




Agostino ammesso nell'università di Cartagine: Le figure sono incorniciate d'un frontone classico. Nel 371 San Agostino fu ammesso nell'università di Cartagine per studiare le arti liberali. In queste due prime scene, le figure appaiono entro un'architettura dipinta prospettica tipica del primo Rinascimento, hanno grande armonia.



    Santa Monica predica per il figlio: Santa Monica, nella parte sinistra, è immersa in una preghiera. Agostino fece il suo viaggio a Roma nel 383.  

    Agostino si reca da Cartagine a Roma e Agostino sbarca in Italia accolto da un rappresentante della setta manichea alla quale aderiva: Nello stesso affresco ci sono entrambe scene. Agostino lascia il suo paese deluso della mitologia fantastica, e abbandona la sua filosofia. 

   Agostino insegna retorica e filosofia a Roma: Benozzo distanzia la scena dello spettatore. Gli attrezzi e scala dei personaggi sottolineano la prospettiva marcata dal pavimento. Le linee parallele convergono nella figura del santo. I due ascoltatori nella sua destra, sono ripetuti a sinistra come immagini di uno specchio, in questo modo si equilibra la composizione spaziale.





Agostino lascia Roma per Milano:  In autunno di 384 Agostino lascia Roma per prendere un posto municipale come professore di retorica a Milano. La figura della destra è un autoritratto del artista. I gesti e l'espressioni facciali manifestano riserva, mentre nello stesso tempo la sua mano indica verso il viaggiatore Agostino. Sopra i pellegrini, due angeli reggono un'iscrizione con i nomi del cliente e l'artista



     Agostino è accolto dal vescovo Ambrogio e dall'imperatore Teodosio I: Arriviamo nel secondo registro. Davanti una loggia incolonnata che ricorda la Loggia dei Lanzi fiorentina, San Agostino apparve in diverse piccole scene contemporaneamente.  Si sottolineano le scene con l'architettura: in una, il santo si trova in piede accanto una colonna, nell'altra nel mezzo di due.




       Agostino ascolta la predica di Ambrogio; Monica prega Ambrogio per la conversione del figlio; Agostino e Ambrogio discutono sulla dottrina dei manichei: pure qui le scene sono divise dall'architettura. San Ambrogio provoca finalmente la conversione di Agostino al Cristianesimo.  

     Il Battesimo di Agostino: Scena tratta dalla Legenda Aurea che ci racconta che l'evento ebbene nel 378 e fu Ambrogio a battezzare Agostino. Dietro il protagonista c'è anche sua madre, Santa Monica, e nel personaggio che regge le veste è stato riconosciuto un altro ritratto del commitente. L'architettura del battistero, con un pilastro per ognuna delle figure, enfatizza la dignità religiosa dell'evento.







Visita dei Monachi al Monte Pisano e leggende del santo: Ci sono presenti anche alcune leggende sul santo. Una ci racconta che San Agostino, pensando sulla Trinità, incontra un bambino nella spiaggia che provava di versare l'acqua del mare con un cucchiaino. Agostino gli diceva che questo era impossibile ed il bimbo rispose che il mistero della Santa Trinità era pure qualcosa inconcepibile per la mente umana. Quindi, la scena è una metafora della fede e la ragione. In un'altra scena in fondo a destra, Agostino rende la regola del ordine degli agostini ai monaci; questa è la regola più antica di tutti gli ordini mendicanti e data del 388-389. Non ci sono prove scritte ma la tradizione orale vuole che San Agostino sia rimasto in Toscana dopo la morte di sua madre. Un'altra leggenda molto popolare racconta che San Agostino visitò i monaci eremiti del Monte Pisano, quindi suggerirebbe che questi monaci furono originati in Toscana.



      Morte di Santa Monica: Presenti Agostino ed il fratello, anche Domenico Strambi che si trova in piede a destra del letto, questa volta ha anche delle iniziali che lo dimostrano: FDM Paris: Frater Dominicus Magister Parisinus. Monica morì ad Ostia, ammalata durante il viaggio. Nella parte superiore, in un limbo con degli angeli, sua anima è portata in cielo. 

      Agostino consacrato vescovo benedice il popolo di Ippona: Immagine in una delle lunette nel muro nord. A Tagaste, Agostino donò tutti i suoi bene ai poveri e creò una comunità monastica con la quale si trasferì ad Ippona. L'artista ci rappresenta una bella architettura Rinascimentale con tutti i dettagli.

     La disputa con l’eretico Fortunato:  Un'altro episodio tratto dalla Leggenda Aurea, sarebbe un esempio dentro tante conversioni che Agostino fece nella sua lotta contro l'eresia.  
    
      La visione di San Girolamo a Agostino: Sulla base delle pitture di autori classici, diventò molto importante nel Cinquecento come modello per maestri come Botticelli e Ghirlandaio.

     I funerali di Agostino: Agostino morì nel 430 in età di settantasei anni nella città d' Ippona. La scena è dipinta in un'altra lunetta. La composizione è armoniosa e Gozzoli ci mise dei bei dettagli come il tessuto sul quale giace il santo. Nello sfondo un'architettura riconoscibile, l'Ospedale degli Innocenti di Filippo Brunelleschi. Nella rappresentazione di Gozzoli, però, le arcate sono appoggiate in pilastri invece di colonne.
 



Nei due pilastri di accesso alla cappella ci sono rappresentati quattro santi in ciascuno.
Pilastro nord: Santa Monica, San Sebastiano, San Bartolus e San Gimignano. Gimignano, vescovo di Modena, aveva protetto il castello di San Gimignano dagli attacchi d'Attila nel 450. La piccola cittadina, che in origine si chiamava Silvio, fu richiamata dopo questi successi.
Il culto a San Sebastiano era stato ripreso nel Quattrocento quando s'invocò il suo aiuto per combattere la peste. San Bartolus nacque a San Gimignano nel 1228 e prese la lebbra. Durante 20 anni rimase nella casa dei lebbrosi a Cellole, vicino a San Gimignano, dove morì nel 1300.




Pilastro sud: San Niccolò da Bari, Santa Fina, San Niccolò da Tolentino e Raffaello e Tobia. Santa Fina morì con 15 anni nel 1253. Nonostante la sua povertà, lei era molto caritativa e aveva grande capacità di sofferenza. Apparve dipinta solo in quest'area.
Le rappresentazioni dell'angelo Raffaello e Tobia non appaiono fino al Quattrocento, momento in cui diventano molto popolari. I viaggi del giovane Tobia ed il suo guardiano Raffaello sono da questo momento una delle scene preferite nell'arte italiana.

Il programma Iconografico del ciclo di San Agostino è tratto di diverse fonti: 11 delle scene dalle “Confessioni” e 4 sono anche raccontate nella Leggenda Aurea.
Questi affreschi si fecero dopo quelli della Cappella dei Magi del Palazzo Medici. La qualità luminosa dei colori è diventata più intensa.

Strambi non riuscì a riformare il monastero di San Gimignano. Invece, lui aveva gli ideali scolastici e la fede che sono stati ripresi degli osservatori dipinti nei muri. Il ciclo pittorico mostra entrambi esortazione ed istruzione come esempio di fede venerabile e spirito religioso. I dipinti commissionati da Strambi esprimono buona volontà verso gli osservatori.

Per la stessa chiesa, Benozzo fece un affresco votivo di San Sebastiano Intercessore, nel muro dela navata sud. Questo lavoro fu dipinto durante lo scoppio della peste del 1464. Questo vorrebbe dire che Benozzo si interruppe di dipingere la cappella per lavorare in quest'opera. Dio Padre, circondato d'angeli che tengono delle frecce nelle sue mani, apparve sopra la testa del santo. Maria e Cristo sono inginocchiati come intercessori.

Benozzo dipinse un altro affresco con lo stesso tema nell'entrata della collegiata chiesa di Santa Maria Assunta sempre a San Gimignano. Questa volta il santo è dipinto d'accordo con l'iconografia della tradizione italiana durante il Cinquecento. L'opera fu commissionata dal comune nel Febbraio di 1465, sei mesi dopo l'epidemia.