Fa anys que estic enamorada de l'art i d'Itàlia, que somnio en estar on estic ara... com acabarà?

Sono innamorata dell'arte e dell'Italia da sei anni fa, e sognavo stare dove sono adesso... come finirà?

domenica 20 maggio 2012

FLORENCE DESIGN WEEK & PALAZZI


"MISSION FLORENCE DESIGN WEEK 2011

La seconda edizione del Florence Design Week – Design Village 2011, con l’Alto Patrocinio del

Ministero per i Beni e le Attività Culturali, organizzato in partnership con London Design Festival e
in collaborazione con Provincia di Firenze, Comune di Firenze, Comune di Calenzano, ADI
Toscana, Biblioteca Centrale Nazionale, enti pubblici e privati, è un evento dedicato ai diversi
linguaggi del Design e si presenta come una vetrina internazionale per valorizzare e conservare
il patrimonio storico e culturale della città con allestimenti d’autore unici nel suo genere:
EMOTIONAL DESIGN PER VESTIRE FIRENZE
.
Incontri con artisti e designers, esposizioni in numerose locations della città, spazi aperti, itinerari
artistici, tavole rotonde, showroom, spettacoli ed aperidesign…tutto questo è Florence Design Week
2011.

7 LE AREE TEMATICHE MULTIDISCIPLINARI
:
ECO DESIGN - OUTDOOR - INDOOR - DESIGN FOR KIDS - MEDIA - LUXURY DESIGN -
EDUCATION
6 LE CATEGORIE
:
VISUAL DESIGN, INDUSTRIAL DESIGN, INTERIOR DESIGN, ARCHITECTURE, FASHION
DESIGN, FOOD AND MUSIC DESIGN
4 I SETTORI PER L’AREA EXPO
:
DESIGNERS, SCUOLE E ACCADEMIE, STUDI E AZIENDE

FDW
intende ispirare un nuovo concetto di design, all’interno del quale le presenze delle
aziende, dei prodotti e dei layout espositivi convivono con la ricerca innovativa dei designers. Una
serie di “showrooms” firmati dai più interessanti progettisti. Locations dove arte, moda e design
hanno temporaneamente o stabilmente casa. Una vera e propria nuova “Cultura del Design” che si
fa spazio in un viaggio itinerante in varie locations della città di Firenze, per riproporre lo stile
attivo delle più grandi città europee.
FDW
è in linea con la filosofia di un centro cittadino espositivo e culturale, attento ai giovani e
alle avanguardie e rappresenta il viatico per dare un segnale di presenza del design in una delle
capitali europee dell’arte. L’intento è quello di creare un’interazione tra i vari linguaggi del design
(graphic e visual, industrial, fashion, interior, music and food), puntando sulle eccellenze, le
emozioni, la ricerca, la cultura dei progetti. L’obiettivo è realizzare nuove collaborazioni partendo
dalla circolarità delle idee.
FDW
significa anche spazio per i giovani artisti, partnership con realtà scolastiche di design,
selezione di proposte di progettisti da nazioni emergenti, international designs: una collettiva
internazionale di talenti provenienti da diversi paesi. Inoltre, arricchimento dei giovani con incontri,
tavole rotonde e numerose occasioni per conoscere gli esperti del settore, oltre a bookstore con le
ultime pubblicazioni di settore.
FDW
fa rima con innovazione e divertimento, con pomeriggi nei design Café, locations
selezionate all’interno delle quali si troveranno sale espositive, oppure attraverso aperidesign
esclusivi in vari locali e ristoranti, con arredamenti ricercati e sotto la guida di chefs designers.
Infine Night Life Party, con musica e vita notturna legata al design."





domenica 13 maggio 2012

ARTIGIANATO E PALAZZO






Da venerdì 11 a domenica 13 maggio si è tenuta a Firenze la XVIII edizione di "Artigianato e Palazzo" nel Giardino Corsini, aperto al pubblico in modo eccezionale per questa occasione. Erano presenti 80 maestri artigiani italiani e stranieri di tanti mestieri diversi. Il biglietto d'ingresso era 8€ e si poteva votare uno dei maestri. Il vincitore/vincitrice riceverà il Premio Perseo offerto dalla Banca CR Firenze come riconoscimento del suo valore artigianale. 


Scatole di Ann Hepper, Firenze



  Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella, Firenze



 Biggioteria di Franco Lipparini, Catania




Alessandro Acciaiuoli acquistò il terreno nella zona conosciuta come "Prato d'Ognissanti" e chiese a Bernardo Buontalenti di progettare un "casino di delizie" e lui creò il giardino che ancora oggi vediamo. 

Però ovviamente col passare del tempo ci sono stati dei cambiamenti.  Ai tempi vi erano nel giardino le sculture delle "quattro stagioni" che attualmente si trovano nel Ponte Santa Trinita.; e anche il Bacco di Giambologna che si può vedere nel Museo del Bargello. 
Fu nel 1620 che i Corsini acquistarono la proprietà dopo il fallimento degli Acciaiuoli. I Corsini diedero l'incarico di finire il casino a Gherardo Silvani. 
Il viale centrale del giardino è delimitato da sculture e le limonaie, in stile italiano. Le sculture creano una scenografia e fanno vedere il gusto barrocco dell'architetto. 
Nel 1834 il palazzo diventò residenza di Neri Corsini e sua moglie e questi fecero ancora dei lavori architettonici e decorativi. 
Questa è ancora oggi una residenza privata e questo meraviglioso giardino è visitabile per il pubblico in occasione di questo incontro annuale con degli artigiani. Veramente da non perdere!







Studio d'Arte di Enza De Ciuceis, Colle Val d'Elsa




























sabato 12 maggio 2012

SPRING 2012

The semester's over, we'll miss you, guys. It's been a pleasure to know you all!






domenica 6 maggio 2012

LA CASA VASARI A FIRENZE


Borgo Santa Croce è una delle stradine che ci conducono alla chiesa di Santa Croce nell’omonimo quartiere. Nessuno però, semplicemente passandoci può accorgersi che in uno di quei palazzi ci fu la casa-studio del aretino Giorgio Vasari. In effetti, nel numero 8 troviamo un palazzo con una facciata cinquecentesca però questo palazzo è oggi una propietà privata quindi nessun indizio ci fa pensare che ci sia l’abitazione fiorentina di questo grande artista e biografo.
La “casa” è solamente visitabile rivolgendosi presso il Museo Horne in Via dei Benci dove hanno un accordo con i propietari attuali per aprirla i venerdì, sabato e domeniche in ore concertate con una guida del museo che ci accompagna.
Scrivo “la casa” perchè originalmente questa era composta, secondo i documenti dell’epoca trovati, da tre stanze e lo studio. Di questi spazi, quello che sembra era lo studio si trova nel piano terreno ed è diventato un ufficio, perciò non è nemmeno aperto al pubblico però non conserva praticamente nulla del suo aspetto d’origine tranne una pittura quasi sparita nella lunetta d’ingresso.
Nel primo piano c’è la stanza principale, che sarebbe stata quella di rappresentazione e ricevimento delle visite. Le altre stanze invece non si sa dove furono neanche se si conserva qualche traccia della presenza di Vasari dopo le numerose ristrutturazioni nel corso del tempo e forse non si saprà mai giacché tutti gli altri spazi sono appartamenti privati oppure uffici.
Allora la visita si riduce a questa stanza principale, chiamata Sala Grande, che è stata restaurata grazie all’Ente Cassa di Risparmio di Firenze dai restauratori Guido Botticelli e Gioia Germani, e presentata lo scorso mese di settembre e aperta in occasione del “Anno Vasari”, cioè i 500 anni dalla nascita del artista.
Questa casa fu la seconda e definitiva che Vasari ebbe nella città, gli fu conceduta dal Duca Cosimo I nel 1557 dopo richiesta sua per potere essere vicino al Palazzo Vecchio dove stava lavorando nella decorazione. Inizialmente l’ebbe in affitto fino a qualche anno dopo quando il Duca gliela diede in segno di riconoscenza per il suo servizio artistico, oppure più sicuramente dopo averla richiesto in propietà lo stesso Vasari.

La Sala Grande è una sala rettangolare con camino e tre grandi finestre verso la strada. Le intere pareti furono decorate con degli affreschi dalla mano dello stesso Varari e la sua bottega. Le pareti sono spartite con delle scene tratte degli episodi dalla “Naturalis Historia” di Plinio il Giovane, alternate con nicchie (la pittura simula un’architettura) dove ci sono allegorie femminili delle arti; finalmente nella parte superiore tredici ritratti di artisti nel fregio intorno a tutta la stanza. I ritratti sono alternati da putti, mentre le scene e le allegorie delle arti da erme femminilli alate che “sorreggono” il fregio. 



 
La parete che si vede giusto davanti quando si entra nella stanza è quella delle tre finestre, fra le quali ci sono due erme; e sopra le finestre i ritratti di Cimabue; Giotto e Masaccio (da sinistra a destra). 

Successivamente a mano destra troviamo una grande pittura centrale con la scena di “Zeusi dipinge Giunone come Elena servendosi delle cinque fanciulle più belle” fiancheggiata dalle allegorie dell’architettura a sinistra, e della pittura a destra. Gli artisti rappresentati sopra, nel fregio, sono Raffaello, Michelangelo, Leonardo e Andrea del Sarto.
Zeusi dipinge Giunone: racconta Plinio che i cittadini di Crotone vollero arricchire con splendide pitture il tempio di Giunone, che tanto veneravano, e fecero venire Zeusi, che si diceva era il migliore dei pittori della sua epoca.  L’artista volle dipingere la figura di Elena, la più bella delle donne conosciute quindi chiese le fanciulle più belle che avessero come modelle. Fra tutte quelle che gli portarono lui ne scelse cinque, i nomi delle quali furono celebri. Zeusi creò la bellezza perfetta (che sapeva inesistente in un solo soggetto) dipingendo la parte più notevole di ciascuna delle modelle.
La scena dipinta da Vasari e allievi, è divisa in due parti: a sinistra, il pittore sta lavorando con la sua figura femminile perfetta con una modella. Altre due accanto si stanno spogliando per prepararsi oppure vestendo perché hanno già finito. Nella parte a destra, fuori dello spazio dove lavora l’artista, altre modelle stanno arrivando e alcune donne stanno passando davanti facendo dei commenti fra di loro e una sarebbe la moglie di Vasari che lui ha messo nella scena. 


 
Nella parete dove si trova anche la porta d’ingresso, quindi quella opposta alle finestre, si rappresenta l’allegoria della Musica dentro una nicchia finta e dopo la scena di “Apelle e il Calzolaio”. Gli artisti nel fregio sono Donatello e Brunelleschi.
Apelle e il Calzolaio: Plinio racconta diverse storie sull’eccelenza del pittore Apelle. Una delle più famose era l’abitudine del artista di mostrare i suoi dipinti nella porta della suo bottega e nascondersi dietro per ascolare i commenti che la gente ne faceva. Accadde una volta che un calzolaio fece notare degli errori nella calzatura e Apelle lo corresse quella notte. La mattina dopo, quando il calzolaio ci ritornò e vide i cambiamenti, diventò orgoglioso del suo effetto sull’artista. Però si mise a criticare il modo come il pittore ebbe dipinto i piedi. A quel punto, Apelles apparve dal suo nascondiglio e disse al calzolaio di non andare oltre alle scarpe.
Nella scena di Vasari si vede il momento quando il calzolaio critica le scarpe e Apelles si trova nascosto dietro la pittura ascoltando.


 
L’ultima parete è quella dove c’è anche il camino. Nella parte superiore si rappresentano Pietro Bonaccorsi, Giulio Romano, Rosso Fiorentino e Francesco Salviati. Sotto Pietro Bonaccorsi troviamo l’allegoria della Scultura e sotto Francesco Salviati la Poesia. Sotto Rosso Fiorentino c’è il camino dove si rappresenta anche il busto dipinto di Vasari fiancchegiato di due putti con degli stemmi della sua famiglia e della sua moglie, Niccolosa Bacci.
Fra il camino e la Scultura c’è la scena “La scoperta della Pittura”, la pittura si scopre attraverso la silueta della stessa ombra.   

I ritratti degli artisti e il Restauro: