Fa anys que estic enamorada de l'art i d'Itàlia, que somnio en estar on estic ara... com acabarà?

Sono innamorata dell'arte e dell'Italia da sei anni fa, e sognavo stare dove sono adesso... come finirà?

mercoledì 26 gennaio 2011

I MEDICI E LA CULTURA

Albero genealogico dei Medici




Cosimo Il Vecchio (1389-1464)

Cosa fecero i Medici per la cultura e l'arte? Cominciamo con Cosimo il Vecchio, figlio di Giovanni de Medici, fratello di Lorenzo Il Vecchio e nonno di Lorenzo il Magnifico. Lo vediamo in questo ritratto di Pontormo del 1518:


"C'è chi ha dipinto Cosimo come un uomo poco colto, ma le sue frequentazioni e il sostegno che offre agli artisti sembrano smentire nettamente quest'idea. Con lui Firenze conosce una stagione irripetibile: non si è ancora chiuso un cantiere che già se ne apre un altro. Tutti i grandi pittori e architetti dell'epoca sono impegnati senza risparmio. Michelozzo non ha ancora ultimato il palazzo de via Larga che già va ridisegnando il piccolo monastero di San Marco, dove Cosimo si è riservato due celle per abbandonarsi alla riflessione nei momenti di particolare impegno politico. Lavorano per lui Luca della Robbia, fra' Giovanni Angelico, Andrea del Castagno, Paolo Uccello e Domenico Veneziano.
Grande è il suo interesse per lo sviluppo culturale e artistico della città, tanto che nel 1444 fonda la prima biblioteca pubblica d'Europa, in anticipo di circa trent'anni sulla Vaticana. La biblioteca medicea viene dapprima sistemata nel palazzo di via Larga, per essere trasferita in seguito nell'edificio appositamente disegnato e realizzato da Michelangelo accosto alla basilica di San Lorenzo. Il fondo librario, da sempre ricchissimo, comprende ancor oggi la coppia originale delle Pandette di Giustiniano e manoscritti di opere di Cicerone, Tacito, Virgilio, Plinio, Dante, Petrarca; tutta la cultura fiorentina del Due e Trecento vi è rappresentata. La biblioteca, tra l'altro, conoscerà una vicenda paradossale. Dopo averla instituita profondendovi denaro ed energie, i Medici se la vedranno confiscare all'epoca del loro secondo esilio (1494) e per riottenerla dovranno ricomprarla: a farlo sarà Giovanni, il figlio di Lorenzo il Magnifico divenuto nel frattempo pontefice con il nome di Leone X. Per non correre rischi il papa porterà l'intera biblioteca a Roma e soltanto alla sua morte un altro papa Medici, Clemente VII, la restituirà a Firenze, dove nel frattempo è sorto l'edificio destinato a ospitarla.
Per primo a Firenze, Cosimo crea una sorta di vita di corte i cui protagonisti sono in primo luogo uomini di cultura e artisti come Donatello, il Brunelleschi, Agnolo Poliziano, Vespasiano da Bisticci, Pico della Mirandola".
Franco Cesati, I Medici, Storia di una dinastia europea

Nessun commento:

Posta un commento