Nei confini della Toscana, immersa nella natura ma molto vicino al mare,
un’esplosione di colori e luci splende fra il verde degli alberi e il blu del
mare nostrum.
Attraversare l’ingresso del Giardino dei Tarocchi vuole dire lasciare
dietro di noi il mondo reale, abbandonare temporaneamente quello conosciuto ed
iniziare una passeggiata per un mondo di fantasia e sogni; alcuni probabilmente
anche incubi, ma fondamentalmente sogni di favola. Potremmo essere protagonisti
di un film di Tim Burton, potrebbere perfettamente essere “Alice e il paese
delle meraviglie” oppure “Charlie e la fabbrica di cioccolato”.
E che cos’è questo giardino? Cosa ci fa qui? Come mai? E da quando?
Il Giardino dei Tarocchi è una creazione artistica di Catherine Marie-Agnès Fal
de Saint Phalle (1930 Neuilly-sur-Seine – 2002 California), conosciuta come
Niki. Ma non è soltanto un lavoro artistico di Niki, è invece il suo sogno
finalmente realizzato.
Questa storia ebbe inizio nel 1955 quando Niki visitò la città di Barcelona
e si innamorò del Park Güell di Gaudí. Mi sembra però molto meglio se vi faccio
leggere direttamente come spiegò lei questa sensazione:
“In 1955 I went to Barcelona. There I saw
the beautiful Park Güell of Gaudí. I met both my master and my destiny. I
trembled all over. I knew that I was meant on day to build my own garden of
joy. A little corner of paradise. A meeting place between man and nature.
Twenty four years later I would embark on the biggest adventure on my
life, the Tarot Garden. It was built
in Tuscany on the
property of my friends Marella, Carlo and Nicola Caracciolo. This garden is not
just my garden. It is also the garden of all those who helped me to make it.
I’m the architect of this garden and it was made with difficulties, love, wild
enthusiasm obsession and most of all faith. Nothing could have stopped me.”
Quindi la creazione di questo giardino fu il sogno e ossessione di Niki.
Per raggiungerlo ebbe l’aiuto di artisti ed amici. I primi e più importanti
furono quelli che le misero a disposizione la terra dove sarebbe iniziata la
sua più grande avventura.
Nel 1974 Niki andò in Arizona dove rimase per un tempo in ospedale perché
era malata. Là incontrò a Marella Agnelli che aveva conosciuto di già negli
anni 50 a New York. Marella
Caracciolo apparteneva ad un’antica nobile famiglia di origini napoletane ed
era la moglie di Gianni Agnelli, magnate della FIAT. Furono Marella e i suoi
fratelli, Carlo e Nicola Caracciolo ad offrire a Niki parte della sua terra in
Toscana per realizzare in suo progetto.
Nel 1978 iniziò a lavorarci. In quel momento Niki abitava in Svizzera ed
era da due anni che aveva cominciato a disegnare come sarebbero state le sue
sculture. Nello stesso tempo però, lavorava nella sua prima mostra in Giappone
e anche in diversi progetti negli Stati Uniti quindi spesso era in giro anche
se spendeva tutto il tempo possibile in Toscana.
Finalmente nel 1980 si mise a fare le prime sculture per il giardino, il
Mago e la Papessa. Un anno dopo si transferì vicino al Giardino per lavorarci
meglio ed assunse alcuni lavoratori locali.
Il Giardino ha 22 sculture, alcune sono sculture di dimensioni “regolari”
mentre altre sono strutture architettoniche.
Il costo totale della realizzazione del parco furono cinque milioni di
euro.
Dopo un tempo, Niki costruì la sua casa dentro della scultura
dell’Imperatrice, in modo da essere sempre nel Giardino pronta a lavorare.
Questa casa è una vera meraviglia degna della più grande fantasia. Fatta tutta
di vetro veneziano, il sole ci si riflette e crea uno spazio surreale di luce e
colori. La casa è composta da salotto con cucina, bagno e la camera da letto
soppalcata con finestra sul giardino. Nel salotto, un tavolo come nessun altro
visto prima illuminato d’una lampada con lampadine di colori e come decorazione
uno scheletro di testa di animale. Nel bagno, la doccia più originale e
fantastica che mai avrete visto, è un serpente gigante.
Dalla piccola finestra della camera da letto si vede la scultura della Luna
e in fondo il mare. La stessa immagine ma molto più estesa, la troviamo su,
nella “terrazza” della casa-Imperatrice, possiamo contemplare il Giardino ed il
bellissimo paesaggio dove siamo immersi.
Alcuni dei collaboratori più importanti di Niki, diventati amici (anche
secondo marito uno di loro) in questa avventura furono il grandissimo scultore
svizzero Jean Tinguely; Sepp Imhof, Rico Weber, la ceramista Venera Finocchiaro
in carico delle decorazioni e l’architetto svizzero Mario Botta, che
disegnò la porta d’ingresso al Giardino in forma ovale.
Jean Tinguely diventò il secondo marito di Niki. Il matrimonio durò solo
poco tempo ma rimasero amici e collaboratori. Tinguely costruì la Torre
di Babele e la Fontana (Ruota della Fortuna) oltre ad altre sculture cinetiche
nel giardino.
L’apertura ufficiale del giardino avvene il 15 maggio del 1998.
Bellina la foto nella casetta azzurra :)
RispondiEliminala mia carta è "il carro" :)