Nella provincia di Siena ma ormai nel confine con Grosseto erge l’abbazia
cistercense di San Galgano, accompagnata dall'eremo di Montesiepi, questo su un
monte.
Questo complesso è assolutamente circondato di verde, in una terra dove più
di un navigatore non vi ci farà arrivare facilmente...
Il paesino più vicino al luogo è Chiusdino, una piccola e pacifica gioietta
della zona. E’ proprio qui dove ebbe inizio la storia di San Galgano, cioè dove
nacque Galgano Guidotti nel 1148.
In quell’epoca c’erano tanta violenza e tante guerre. Galgano, come tanti
giovani, era un cavaliere fiero, prepotente, spensierato e frivolo. Ma con il
passar del tempo cominciò a rendersi conto dell’inutilità del suo modo di
vivere, provando il tormento di non avere uno scopo di vita.
Finalmente, nel 1180, decise di cambiare la sua vita e ritirarsi sulla collina di
Montesiepi per dedicarsi all'eremitaggio ed alla penitenza. Come segno di rinuncia
a tutta violenza e atto di conversione alla pace, conficcò la sua spada in una
roccia che affiorava dal terreno con l’intenzione di usarla come croce dinanzi
a cui pregare anzichè come arma. Un anno dopo morì e nel 1185 fu dichiarato
santo dal Papa Lucio III.
La Cappella di Montesiepi fu costruita dopo la morte di Galgano, nel 1183,
per ordine del vescovo di Volterra. Si conosce anche come la “Rotonda” per la
sua pianta in forma circolare. Fu costruita intorno alla spada di San Galgano
che rimane nel centro della cappella. Questa è di misure ridotte, ha una pronaos,
un altare ed un’altra cappellina a sinistra dell'altare affrescata da Ambrogio Lorenzetti.
Questa si aggiunse nel XIV secolo, decorata con degli episodi della vita
eremitica di San Galgano. Gli affreschi si conservano in modo molto deteriorato
anche se nel 1967 ci fu un restauro.
E’ fatta con mattoni a vista e travertino (tipico del romanico
pisano-lucchese), creando una bicromia bellissima tutta circondata del verde
del paesaggio. L’ingresso alla pronaos è un arco a tutto sesto con uno stemma
dei Medici nella parte superiore.
Abbazia
Oggi, l’abbazia si trova priva del suo soffito ma preserva assolutamente
lo stile dell’architettura Cistercense. Si tratta di una costruzione con pianta
a croce latina a tre navate con abside
quadrato. Questo abside sarebbe una variante della linea di Clairvaux e si
diffuse molto in Italia. L’altra particolarità è la posizione del refettorio,
che si trova nell’estremità meridionale dell’edificio anzichè nel lato del
chiostro, come era la regola.
Un’altra caratteristica Cistercense è la scelta del luogo, in una pianura,
vicina a corsi d’acqua e priva di abitanti circostanti.
La costruzione iniziò nel 1218, presumibilmente sotto la presenza di un
architetto monaco in modo di guidare la costruzione sotto i principi cistercensi.
La costruzione fu eseguita grazie alle donazioni private e anche alla
contribuzione delle città di Siena, San Gimignano e Volterra. La consacrazione è datata nel 1288 anche se non venne compiuta fino al 1341. Nonostante una parte importante fosse già costruita molto tempo prima, verso il 1224.
I materiali usati sono diversi: travertino, mattone e sasso accapezzato.
Anche diverse sono le influenze stilistiche: dalla Lombardia prende la
struttura basilicale, come lo faranno la maggioranza delle chiese cistercensi
in Italia, limitando lo stile francese agli elementi decorativi e solo
parzialmente in quelli architettonici.
Un’altra influenza di rilievo è la pisana. Questa la troviamo nei bacini
ceramici che decoravano la facciata e che costituiscono un caso quasi unico nel
territorio senese.
I rapporti con Siena, più importanti nel XIII secolo, lasciano il gusto
locale presente nel pulpito di Nicola Pisano, nelle bifore e nei capitelli.
Purtroppo l’abbazia venne subito colpita da diverse disgrazie come la
crisi, la carestia e la peste, che portò la morte di tanti monaci e saccheggi.
Nel 1474 i monaci rimanenti fecero edificare a Siena il Palazzo di San Galgano
e vi si trasferirono, abbandonando il monastero che iniziò la sua decadenza e
rovina. Verso la fine dell’Ottocento si riprese l’interesse verso il complesso
e nel 1926 inizò il restauro in modo conservativo, cioè, senza integrazioni, si
consolidò quanto rimaneva della costruzione.
aggiungi...navigatore se non aggiornato...hahaha :D
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