Fa anys que estic enamorada de l'art i d'Itàlia, que somnio en estar on estic ara... com acabarà?

Sono innamorata dell'arte e dell'Italia da sei anni fa, e sognavo stare dove sono adesso... come finirà?

domenica 29 luglio 2012

ABBAZIA DI SAN GALGANO-EREMO DI MONTESIEPI


Nella provincia di Siena ma ormai nel confine con Grosseto erge l’abbazia cistercense di San Galgano, accompagnata dall'eremo di Montesiepi, questo su un monte.
Questo complesso è assolutamente circondato di verde, in una terra dove più di un navigatore non vi ci farà arrivare facilmente...
Il paesino più vicino al luogo è Chiusdino, una piccola e pacifica gioietta della zona. E’ proprio qui dove ebbe inizio la storia di San Galgano, cioè dove nacque Galgano Guidotti nel 1148.



In quell’epoca c’erano tanta violenza e tante guerre. Galgano, come tanti giovani, era un cavaliere fiero, prepotente, spensierato e frivolo. Ma con il passar del tempo cominciò a rendersi conto dell’inutilità del suo modo di vivere, provando il tormento di non avere uno scopo di vita.
Finalmente, nel 1180, decise di cambiare la sua vita e ritirarsi sulla collina di Montesiepi per dedicarsi all'eremitaggio ed alla penitenza. Come segno di rinuncia a tutta violenza e atto di conversione alla pace, conficcò la sua spada in una roccia che affiorava dal terreno con l’intenzione di usarla come croce dinanzi a cui pregare anzichè come arma. Un anno dopo morì e nel 1185 fu dichiarato santo dal Papa Lucio III.

 
La Cappella di Montesiepi fu costruita dopo la morte di Galgano, nel 1183, per ordine del vescovo di Volterra. Si conosce anche come la “Rotonda” per la sua pianta in forma circolare. Fu costruita intorno alla spada di San Galgano che rimane nel centro della cappella. Questa è di misure ridotte, ha una pronaos, un altare ed un’altra cappellina a sinistra dell'altare affrescata da Ambrogio Lorenzetti. Questa si aggiunse nel XIV secolo, decorata con degli episodi della vita eremitica di San Galgano. Gli affreschi si conservano in modo molto deteriorato anche se nel 1967 ci fu un restauro.
E’ fatta con mattoni a vista e travertino (tipico del romanico pisano-lucchese), creando una bicromia bellissima tutta circondata del verde del paesaggio. L’ingresso alla pronaos è un arco a tutto sesto con uno stemma dei Medici nella parte superiore. 





 
Abbazia 

  Oggi, l’abbazia si trova priva del suo soffito ma preserva assolutamente lo stile dell’architettura Cistercense. Si tratta di una costruzione con pianta a croce latina  a tre navate con abside quadrato. Questo abside sarebbe una variante della linea di Clairvaux e si diffuse molto in Italia. L’altra particolarità è la posizione del refettorio, che si trova nell’estremità meridionale dell’edificio anzichè nel lato del chiostro, come era la regola.
Un’altra caratteristica Cistercense è la scelta del luogo, in una pianura, vicina a corsi d’acqua e priva di abitanti circostanti.
La costruzione iniziò nel 1218, presumibilmente sotto la presenza di un architetto monaco in modo di guidare la costruzione sotto i principi cistercensi. La costruzione fu eseguita grazie alle donazioni private e anche alla contribuzione delle città di Siena, San Gimignano e Volterra. La consacrazione è datata nel 1288 anche se non venne compiuta fino al 1341. Nonostante una parte importante fosse già costruita molto tempo prima, verso il 1224.
I materiali usati sono diversi: travertino, mattone e sasso accapezzato. Anche diverse sono le influenze stilistiche: dalla Lombardia prende la struttura basilicale, come lo faranno la maggioranza delle chiese cistercensi in Italia, limitando lo stile francese agli elementi decorativi e solo parzialmente in quelli architettonici.


 
Un’altra influenza di rilievo è la pisana. Questa la troviamo nei bacini ceramici che decoravano la facciata e che costituiscono un caso quasi unico nel territorio senese.
I rapporti con Siena, più importanti nel XIII secolo, lasciano il gusto locale presente nel pulpito di Nicola Pisano, nelle bifore e nei capitelli.
Purtroppo l’abbazia venne subito colpita da diverse disgrazie come la crisi, la carestia e la peste, che portò la morte di tanti monaci e saccheggi. Nel 1474 i monaci rimanenti fecero edificare a Siena il Palazzo di San Galgano e vi si trasferirono, abbandonando il monastero che iniziò la sua decadenza e rovina. Verso la fine dell’Ottocento si riprese l’interesse verso il complesso e nel 1926 inizò il restauro in modo conservativo, cioè, senza integrazioni, si consolidò quanto rimaneva della costruzione.





1 commento:

  1. aggiungi...navigatore se non aggiornato...hahaha :D

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